Il Duomo

Dedicato a S. Ermete martire, è situato nel centro dell’abitato. Ha subito nei secoli diverse trasformazioni. L’attuale struttura architettonica risale alla seconda metà del 1700 ed è opera dell’architetto Filippo Prada di Viterbo. La facciata è di stile barocco e l’interno è diviso in tre navate con cappelle laterali.

All’interno si conservano molte opere di interesse artistico, tra cui il fonte battesimale in travertino che, donato alla chiesa dai Farnese, è datato 1538. E’ inserito in una vasca a forma ottagonale, con scansione in pannelli decorati a bassorilievo, in cui sono rappresentati il battesimo di Gesù, gli stemmi di Paolo III e Pier Luigi Farnese, oltre a motivi araldici e decorazioni rinascimentali, donato alla comunità dallo scultore Antonio Canova, il quale era stato nominato, da papa Pio VII, “Marchese di Ischia” (1816), come ricompensa per aver riportato in Italia opere trafugate da Vivant Denon per conto di Napoleone. Il calice si compone di una “grande coppa d’argento, finemente dorata sia all’esterno che all’interno, contornata da una contro coppa che è una trina intessuta da manipoli di grano collegati con tralci ricchi di foglie di grappoli, facenti corona a tre piccoli medaglioni sormontati da testine di angeli, nei quali sono incisi a traforo gli emblemi della Trinità. Le due coppe sono sorrette da un’altra coppa oblunga tutta lavorata che serve di piedistallo e poggia su una base rotonda contornata da tra coppie di testine d’angeli con dei rami di bacche ornanti altri tre piccoli cerchi nei quali sono rappresentati gli emblemi della passione. All’interno della base, v’è inciso; “Ex dono Ioan Baptista S. Canova Episc. Myndensis” (da E. Stendardi, Ischia di Castro. Memorie storiche, Empoli, 1969, p. 120-130). La porta principale è stata realizzata in bronzo dall’artista Mario Vinci di Acquapendente, in occasione del Giubileo del 2000 e rappresenta in vari pannelli la vita e la gloria di S. Ermete.
(foto tratta da Wikipedia)